martedì 3 marzo 2015

MEDICI VERSO STATO: LA GIUSTA BATTAGLIA

Raffaele è un medico con la specializzazione in pediatria, Samuele è invece un odontoiatra.
Entrambi hanno seguito il corso di specializzazione ed entrambi non si sono visti riconoscere il giusto compenso previsto dalle Direttive Comunitarie degli inizi degli anni 80 e recepite con 10 anni di ritardo (quindi solamente nel 1993) dallo Stato Italiano. 
Con loro ed al fianco dei consulenti e della consulta giuridica della nostra associazione, abbiamo intrapreso un’azione giuridica volta a tutelare i propri interessi e recuperare le somme non corrisposte durante il corso di specializzazione.

Chiamateci... saremo al Vostro fianco!!!

RESTITUZIONE QUOTE ANTICIPATE CESSIONI DEL QUINTO

Inizio d’anno 2015 con qualche soldino in più nella calza dell’epifania per alcuni nostri tesserati che hanno trovato tre assegni (per la somma complessiva di 13.000 euro) di costi anticipati non restituiti in sede di chiusura del contratto
Le finanziarie, opportunamente interpellate, hanno deciso di non restituire le somme ed hanno negato ogni forma di dialogo. 

All’emissione delle decisioni favorevoli però non hanno avuto altra possibilità che corrispondere le somme richieste. 

Se avete estinto anticipatamente una cessione del quinto dello stipendio potete rivolgervi alla nostra associazione, il nostro staff potrà darvi assistenza e, se lo desiderata, adeguata consulenza.

CERTIFICAZIONE DELLO STATO DI USURA

Vedere riconosciuta la certificazione dello stato di usura è uno dei primi passi per i quali l’utente bancario deve battersi tante volte non solamente con i professionisti che tutelano gli istituti ma anche con quelli che dovrebbero curare i suoi interessi. Diciamo questo perché molto spesso incontriamo utenti bancari che si trovano di fronte ad esecuzioni proprio perché taluni consulenti non hanno saputo (e forse qualche volta è giusto dire non hanno voluto) contestare l’operazione di credito ed agire nelle sedi e nei modi più opportuni per tutelare il loro cliente. La materia dell’usura non è di facile trattazione in quanto ci sono troppi risvolti e troppe complicazioni che molto spesso disorientano, o talvolta costituiscono un vero deterrente, per molti “esperti”. 

Lo sa bene Samuele (ndf) che ha visto depositare una relazione del consulente ufficiale che certifica il suo credito di oltre 80mila euro verso un importante istituto bancario a fronte di un debito di poco superiore a 20mila euro. Con la sola certificazione ed un’azione stragiudiziale piuttosto soft Samuele è riuscito ad incassare la differenza ed avere una somma adeguata per soddisfare alcune pendenze con l’istituto di riscossione per rate arretrate. Ora Samuele dorme notti sicuramente più tranquille con un portafoglio debiti sicuramente meno impegnativo e decisamente più gestibile.

Lo stesso Rachele (ndf), titolare di una piccola ditta individuale, che ha trovato in Tribunale una relazione che attesta elementi di usurarietà nelle sue operazioni di credito e che le riconosce un credito di poco inferiore a 30mila euro.

Se volete ricevere assistenza potete contattare il nostro staff per un appuntamento.

RESTITUZIONE COSTI ANTICIPATI ED ANOMALIE CONTRATTUALI

Se dovessimo fare un paragone potremmo parlare di un fiume in piena che probabilmente provoca qualche fastidio a più di qualcuno (se solo consideriamo alcuni articoli che sono usciti anche nei giornali locali). 

Se la guardiamo dalla parte del consumatore, dei nostri tesserati e dei consulenti che, in regime di collaborazione, affiancano il nostro staff, crediamo di poter parlare, senza alcuna forma di falsa presunzione, di soddisfazione e successo.

Nell’ambito della conformità del contratto alla normativa antiusura è stato sempre riscontrato la non rispondenza alla norma nelle operazioni di credito evidenziate: tanto serve affinché l’utente possa far valere il proprio diritto alla restituzione delle somme eccedenti il capitale netto

Nell’ambito dei finanziamenti anticipatamente estinti le richieste si trasformano, talvolta anche in prima istanza, in restituzione delle somme per l’utente bancario. Niente male per i nostri tesserati che nel solo mese di gennaio hanno visto recapitarsi assegni di entità comunque interessanti

OMESSI VERSAMENTI AI FONDI COMPLEMENTARI

Abbiamo già parlato della cosa alcuni mesi fa quando alcuni lavoratori di una delle più note aziende nazionali che operano nel campo della raccolta e dello smaltimento di rifiuti si erano rivolti alla nostra associazione lamentando l'omesso versamento delle quote di trattamento di fine rapporto ai diversi fondi complementari.

Ci sembra giusto, comunque, tornare sull'argomento perché continua l'afflusso di tesserati che chiedono assistenza e consulenza per la stessa motivazione.

Questo ci fa capire innanzitutto che la società in questione molto probabilmente non ha commesso un errore omettendo il versamento bensì ha probabilmente adottato un atteggiamento consapevole nel corso degli ultimi anni (almeno dalla documentazione riscontrata dallo staff e dai consulenti della nostra associazione), che si ripercuote inevitabilmente su migliaia di lavoratori, sparsi in tutta Italia, che si prestano a turni indubbiamente impegnativi (alcuni di loro che abbiamo personalmente incontrato timbrano il cartellino alle 4.00 del mattino, estate ed inverno, pioggia o neve) e che, come ciascuno, meriterebbero un atteggiamento ed un rispetto diverso e che invece si trovano, a fine appalto, senza il riconoscimento del trattamento di fine rapporto e senza il versamento degli accantonamenti a fondo.

E questa società, veramente di portata nazionale, opera in regime di appalto per molti comuni sparsi nel territorio italiano.

Una soluzione per portare a casa tutti i vostri soli c'è!!!
I nostri tesserati sono riusciti ad ottenere il 100% dei loro crediti trattenuti in foglio paga e mai versati.
Contattateci…

A.E.C.I. FELTRE
Via Boscariz n. 3/b
32032 FELTRE (BL)
telefono 0439 300030

ANNULLATO CONTRATTO DI FINANZIAMENTO ESTINGUIBILE CON CESSIONE

E' successo a Martino (ndf) che nel 2011 ha sottoscritto una cessione del quinto dello stipendio. Al momento della sottoscrizione il promotore finanziario gli ha chiesto una somma di € 500,00 che ha giustificato come spese di istruttoria. La realtà è che i 500€ erano semplicemente un obolo al promotore ed il contratto di finanziamento, come riscontrato dalla perizia tecnica di parte, non rispettava la normativa antiusura (con un superamento del tasso soglia di 500 punti). Di certo non ha aiutato nemmeno l’atteggiamento del datore di lavoro, purtroppo consigliato da professionisti probabilmente poco abituati alle materie bancarie. Ora lo staff AECI e Martino possono deporre l’arma della tenacia. La finanziaria ha riconosciuto l’annullamento del contratto di finanziamento e quindi, nella sostanza, Martino non deve più pagare alla finanziaria 65 delle 120 rate originarie.

Grande soddisfazione per lo staff ed i consulenti che collaborano con la nostra associazione che sempre più sta prestando assistenza a utenti bancari che hanno sottoscritto cessioni del quinto e delegazioni di pagamento.

Risultato ottenuto: doppio pagamento di rate mensili

Ci sono voluti molti mesi e molta caparbietà da parte dei collaboratori della nostra associazione, e della consulta giuridica, per giungere ad un risultato perfetto.
La storia è di quelle semplici: Gennaro (ndf) è un pensionato che come molti ha stipulato un finanziamento estinguibile mediante cessione del quinto dello stipendio
Nel 2012 la finanziaria con cui aveva sottoscritto il contratto viene ceduta ad una nuova finanziaria ed in quel frangente v’era stato un problema di notifiche di cui Gennaro, per la verità, non poteva di certo avere coscienza. Al momento del rinnovo l’amara sorpresa per Lui: la finanziaria ha imputato l’addebito di cinque rate che sembravano impagate. Peccato che dalla pensione mensile Gennaro ha sempre riscontrato le trattenute: quindi si tratta di un doppio pagamento

La finanziaria, parte di un gruppo bancario consolidato e ben conosciuto dalla nostra associazione, ha negato la restituzione delle somme per oltre sedici mesi.

Finalmente, dopo la caparbietà e la tenacia del nostro staff, ora Gennaro ha vinto la sua battaglia si è visto restituire esattamente l’importo che gli era stato doppiamente trattenuto: poco meno di 2.000 euro