giovedì 15 dicembre 2016

BOLLO AUTO PIU’ CARO SE PAGATO CON CARTA DI CREDITO 3 MILIONI DI MULTA AD ACI

Risultati immagini per immagini aciSanzione da tre milioni di euro per l’Aci per non aver rispettato il Codice del Consumo che sancisce il divieto assoluto di imporre spese aggiuntive ai consumatori per l’utilizzo di determinati strumenti di pagamento, come carte di credito o bancomat. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso un’istruttoria nei confronti dell’Automobile Club d’Italia e della società da questo controllata Aci Informatica S.p.A., applicando l’articolo 62 del Codice del Consumo all’esito del procedimento è stato accertato che l’Automobile Club d’Italia e Aci Informatica S.p.A. applicano una commissione aggiuntiva ai consumatori che pagano la tassa automobilistica con carta di credito o bancomat. Tale commissione, pertanto, si somma all’importo fisso di 1,87 euro che remunera il costo del servizio di riscossione del bollo.  In particolare, il servizio di pagamento online del bollo auto sul sito di ACI www.aci.it (c.d. Bollonet) prevede una maggiorazione del 1,2% sulla somma pagata per l’utilizzo della carta di credito. Per il pagamento con bancomat presso le delegazioni ACI dislocate sul territorio, invece, è dovuta una commissione in misura fissa pari a 0,20 euro.
Prima della conclusione del procedimento, le parti coinvolte nell’istruttoria hanno ridotto la commissione richiesta per il pagamento del bollo con carta di credito sul sito www.aci.it ad un corrispettivo in cifra fissa pari a 0,75 euro. L’Autorità, tuttavia, non ha considerato cessata la condotta contestata in quanto ai sensi dell’articolo 62 del Codice del Consumo rileva l’applicazione in sé di detto sovrapprezzo a prescindere dall’entità dello stesso.
Per la violazione del citato articolo 62 è stata irrogata all’Automobile Club d’Italia e ad Aci Informatica S.p.A., in solido tra loro, una sanzione amministrativa pecuniaria di 2,8 milioni di euro. L’antitrust, inoltre, ha irrogato alle Parti una sanzione di 200 mila euro in relazione alle modalità ingannevoli con le quali - sul sito www.aci.it - sono state fornite informazioni circa il servizio Bollonet.

mercoledì 14 dicembre 2016

VENDITE A DOMICILIO....OCCHIO A NON FIRMARE IL CONTRATTO

La Sig.ra Maria (NDF) è stata contattata nel corso delle ultime settimane dall'agente di una società che decanta imperdibili promozioni e buoni sconto spendibili nei prossimi tre anni in un circuito societario.

In un momento di palese difficoltà economica, come quello in cui stiamo vivendo, ogni famiglia cerca di ridurre all'osso le spese e poi la Sig.ra Maria ha pensato che con questa allettante promozione potrebbe aiutare Sua nipote che è giovane, non riesce a trovare lavoro, deve pagare il mutuo e deve finire di arredarsi la camera della Sua prima pronipote.
Così la nostra Sig.ra Maria, animata dai migliori propositi, accetta di accogliere in casa Sua questo agente il quale Le spiega, con modi gentili e raffinati, che entrando in questo circuito commerciale è possibile attivare dei buoni sconto spendibili in qualsiasi tipo di prodotto per la casa nell'arco del trienno successivo.

Quest'agente chiede a Maria di apporre la propria firma, alle volte in più punti, su un semplice modulo colorato spiegando che si tratta di una sorta di adesione all'iniziativa promozionale e con tale firma Maria non solamente entra nel mondo dei fortunati possessori di buoni sconto, ma altresì potrà ricevere direttamente a casa Sua e dalle dirette mani di un agente esperto il catalogo dei prodotti.
Negli attimi concitati della sottoscrizione non c'è il tempo di leggere integralmente il documento.

Maria si sofferma alle prime righe ma il baldanzoso agente si propone di farLe un riassunto palesando la cortesia di evitare alla donna la lettura di un testo scritto in caratteri tanto microscopici.

Maria firma! E' animata dalla volontà di dare una mano a Sua nipote e, del resto, quel giovanotto tanto gentile che ha di fronte non le sembra nè uno sprovveduto nè un truffatore. Accetta il documento firmato e, senza nemmeno leggerlo lo conserva nel cassetto della credenza della cucina.
Un paio di settimane dopo suonano alla Sua porta di agenti... "E' arrivato il catalogo" pensa Maria.
In realtà con il catalogo Maria apprende che il famigerato modulo colorato non era l'adesione bensì un vero e proprio contratto di vendita di prodotti da catalogo. E scopre anche che il contratto prevedere un importo minino di spesa.

Maria entra nel panico, prova a sincerarsi con quegli agenti che cercano di pretendere la firma su un ordine con modi prepotenti e fastidiosamente arroganti.

Purtroppo in queste ultime settimane più persone si sono rivolte alla nostra Associazione raccontandoci le loro esperienze che abbiamo cercato di accomunare in questo racconto.
A tutti vogliamo dire che la nostra FIRMA deve essere trattata come una cosa sacra, una cosa di cui essere molto gelosi e che non deve essere apposta con troppa facilità.
Risultati immagini per vendite a domicilioPoi vogliamo rassicurare quanti hanno da poco vissuto una simile esperienza... è possibile chiedere l'annullamento del contratto basta esercitare il diritto di ripensamento nel modo corretto.
Consigliamo a tutti di segnalare l'accaduto al più vicino comando delle forze dell'ordine e, per quanti avessero bisogno, la nostra Associazione rimane a Vostra disposizione presso l'ufficio di Feltre (BL) al civico 1b di via Negrelli.
Contattarci ai nostri recapiti (tel|fax 0439300030 - mobile 3477421260 - mail feltre@euroconsumatori.eu) per fissare un appuntamento.