I sospetti - Le numerose perquisizioni sono state condotte dal Nucleo valutario della Guardia di Finanza e rientrano nell'inchiesta per corruzione coordinata dai pm romani Francesca Loi e Francesco Ciardi. In particolare, gli inquirenti ritengono che possano sussistere validi sospetti di corruzione. L’ipotesi che ha mosso le indagini, portando alle varie perquisizioni, riguarda il modo in cui determinati funzionari di Equitalia avrebbero gestito l’accesso alla rateizzazione del pagamento dei tributi da parte di contribuenti che non ne possedevano i requisiti. Alla base dell’inchiesta vi è quindi l’assunto che questi funzionari avrebbero dato tangibili garanzie a imprenditori e professionisti in merito a vantaggi finanziari ai quali in realtà non avrebbero avuto diritto. Facendosi allettare dalla promessa di un guadagno economico, i funzionari indagati avrebbero fatto accogliere dall’ente istanze di rateizzazione di cartelle esattoriali prive però degli opportuni requisiti. Altro sospetto degli inquirenti è che vi siano altresì state delle interferenze nelle fasi di pagamento dei contributi previdenziali, finalizzate ad alterarne la correttezza e la visibilità. L’intento di simili operazioni sarebbe stato individuato nella definitiva rinuncia di Equitalia a procedere con le opportune esecuzioni immobiliari previste dalla relativa prassi.
Equitalia collabora – Scosso dagli eventi, l’ente riscossore ha annunciato la propria aperta collaborazione alle indagini, rendendosi disponibile nei casi in cui gli inquirenti e gli investigatori avessero bisogno di ulteriori chiarimenti. Equitalia ha infatti affermato che “sta già collaborando con gli inquirenti affinché venga fatta piena luce sui fatti oggetto di indagine e sulle eventuali responsabilità. A tal fine, rimarrà a disposizione per fornire tutti i documenti e le informazioni necessari e procederà a porre in essere le opportune iniziative a tutela della funzione pubblica dell'agente della riscossione e della propria immagine”.
(fonte: http://www.fiscal-focus.it
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