E' successo a Martino (ndf) che nel 2011 ha sottoscritto una cessione
del quinto dello stipendio. Al momento della sottoscrizione il promotore
finanziario gli ha chiesto una somma di € 500,00 che ha giustificato come spese
di istruttoria. La realtà è che i 500€ erano semplicemente un obolo al promotore ed il contratto di finanziamento, come riscontrato dalla perizia
tecnica di parte, non rispettava
la normativa antiusura (con un superamento del tasso
soglia di 500 punti). Di certo non ha aiutato nemmeno l’atteggiamento del
datore di lavoro, purtroppo consigliato da professionisti probabilmente poco
abituati alle materie bancarie. Ora lo staff AECI e Martino possono deporre
l’arma della tenacia. La finanziaria ha riconosciuto l’annullamento del contratto di finanziamento e quindi, nella sostanza, Martino non deve più pagare alla finanziaria 65 delle 120 rate
originarie.
Grande soddisfazione per lo staff ed i consulenti che collaborano
con la nostra associazione che sempre più sta prestando assistenza a utenti
bancari che hanno sottoscritto cessioni del quinto e delegazioni di pagamento.
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