In attesa di stabilire le modalità di attuazione della nuova
rottamazione sulle cartelle di pagamento di importo elevato, il Governo
sembra voler chiudere almeno il capitolo della pace fiscale sulle micro cartelle.
E così fa sapere che saranno “condonati” i debiti per multe, bollo auto e imposte locali fino a mille euro.
Si tratta di tutti i debiti iscritti a ruolo tra il 2000 e il 2010 (ma
l’Esecutivo sta tentando di ampliare il raggio d’azione anche alle cartelle successive al 2010).
Per capire se rientri nel perimetro del nuovo beneficio devi
innanzitutto recuperare la cartella esattoriale che conservi nel
cassetto, a prescindere se spedita da Equitalia, Agenzia Entrate
Riscossione o dall’esattore locale.
Trova, all’interno, la pagina con
l’elenco delle causali e degli importi dovuti. Lì c’è un campo che
indica la data di iscrizione a ruolo. Se l’anno rientra tra il 2000 e il
2010 la cartella si dovrà ritenere annullata in automatico. Significa –
stando alle indiscrezioni che cita Il Sole 24 Ore nel quotidiano in
edicola – che non dovrai presentare una domanda come per la
rottamazione, né dovrai pagare un importo minimo per ottenere lo
sgravio: sarà già l’agente della riscossione a cancellare il debito.
Ma
lo farà solo nel momento in cui la legge di bilancio sarà approvata
ossia entro la fine del 2018. E al momento nulla è scontato: il fuoco
incrociato tra la Commissione Europea, il Fondo Monetario e la Bce
lascia intendere che la battaglia sarà dura. Il Governo non intende
cedere su nessuno dei punti del programma elettorale e potrebbe essere
proprio questa rigidità a condizionarne la sopravvivenza.
Resta che le bozze del decreto fiscale, collegato alla Legge di Bilancio e finora circolate, prevedevano uno stralcio totale per le micro cartelle notificate dall’agente della riscossione dal 2000 al 2010. Le cartelle non sono solo quelle relative ai debiti tributari ma anche per multe stradali e tributi locali, come il bollo auto, la Tari (l’imposta sulla spazzatura), la Tasi e l’Imu. Si tratterà di una cancellazione automatica
che gli agenti della riscossione dovrebbero effettuare entro la fine
dell’anno in corso e quindi senza alcun adempimento per il cittadino
“multato” o il contribuente debitore. Già ora però potrebbero essere
interessate dallo stralcio non meno di tre milioni di cartelle relative a
violazioni del Codice della strada, considerando la stima del 25% di
ruoli complessivamente stralciati con la misura secondo fonti di
Governo.
Restano escluse le cartelle relative a risorse proprie comunitarie,
tra cui Iva e dazi. Nessun rimborso però per le somme già versate dai
debitori. Mentre gli importi saldati tra la data di entrata in vigore
del decreto fiscale e la fine dell’anno saranno computati nell’ambito
della rottamazione delle cartelle o di altre posizioni debitorie, ove
esistenti, viceversa saranno rimborsate.
Per la verifica della soglia dovranno essere computati non
soltanto gli importi iscritti a ruolo (tasse, contributi, multe
stradali), ma anche gli interessi per ritardata iscrizione e le
sanzioni. Essenziale tuttavia che le partite debitorie siano state poste
in riscossione tra il 1° gennaio 2001 e il 31 dicembre 2010.
Agenzia delle Entrate-Riscossione dovrà quindi trasmettere ai singoli
enti creditori l’elenco delle partite oggetto di discarico, attraverso
appositi flussi telematici da effettuare secondo le regole del decreto
Mef 15 giugno 2015.
Secondo i tecnici dell’esecutivo la cancellazione dei mini-ruoli comporterà un minor gettito di 524 milioni di euro.
La rottamazione ter procederà invece su altri binari e dovrebbe
ricalcare le misure già adottate da Renzi con uno sconto maggiore e più
tempo per pagare (si parla di un debito da spalmare in cinque anni). C’è
poi la chiusura delle liti in corso, ossia che ancora pendono in
tribunale, misura che risparmierebbe al fisco e al cittadino i costi del
contenzioso. Infine si pensa a un ravvedimento operoso straordinario
con cui sarà possibile definire gli anni d’imposta dal 2013 al 2017
senza il versamento di sanzioni e interessi, ma corrispondendo tutta
l’imposta. Con tutta probabilità, vista l’alta aleatorietà delle
adesione il gettito imputabile sarà simbolico di 1 euro.
(fonte: la leggepertutti.it)
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