sabato 25 maggio 2013

Le spese pazze dello Stato: così vengono sprecati i soldi degli italiani

Che ogni governo spenda enormi risorse nell’acquisto di armi e in dotazioni tecnologiche per l’esercito è un fatto risaputo. Ma ora che gli italiani hanno imparato a fare i conti nel portafoglio dello Stato e a comprendere le cifre della crisi economica, fa davvero effetto leggere i dati degli “investimenti” bellici.

Un’inchiesta di qualche giorno fa apparsa su L’Espresso ci dà le misure degli sprechi degli ultimi Governi.

Abbiamo comprato Meads, un missile terra-aria costato 600 milioni di euro, anche se non verrà mai completato.

Per l’acquisto di 4 satelliti spia (ma per spiare “cosa”?) abbiamo speso, negli ultimi cinque anni, ben 1 miliardo e 137 milioni di euro.

Skycral e Skymed sono satelliti militari che hanno inghiottito due miliardi e ne divoreranno un altro nei prossimi anni: la stessa cifra necessaria per cancellare definitivamente l’Imu dai ricordi degli italiani.

Ogni acquisto avviene senza procedure di gara e con indicativi di costi assai nebulosi. La gestione di tali strutture viene poi puntualmente affidata a società del gruppo Finmeccanica, anche in questo caso senza gare e appalti.

I parlamentari hanno approvato queste spese senza fare domande. Nessuno ne ha parlato: né l’opposizione, né i partiti di maggioranza. Hanno detto tutti “si!”. Finanche i giornali sono stati zitti.

Perché? Cosa si nasconde dietro questo muro di silenzio? Un muro che, invece, si sgretola e fa gridare all’assenza di copertura finanziaria se qualcuno propone la riduzione delle tasse. Nello stesso tempo, lo staff del Segretario generale della Difesa, composto da 466 persone, costa allo Stato – solo di stipendi – 36 milioni di euro l’anno (cui si aggiungono altri 36 di costi di gestione). Nessuno di questi dipendenti è stato mai licenziato o assunto in forma precaria o è mai andato in cassa integrazione.

Il record lo sfiora Forza-Nec, un sistema di informatizzazione e digitalizzazione dell’intero esercito, che ci costerà 22 miliardi di euro:

Stiamo per comprare armi per prepararci a guerre ipertecnologiche, mentre il popolo, morto di fame, è tornato alla canna da pesca per mangiare.

E i ferri vecchi? La difesa vorrebbe sbolognarli agli Stati in via di sviluppo. Che ovviamente non li vogliono. Così non resta che rottamarli. Rottamiamo gioielli costati allo Stato milioni di euro e mai utilizzati per davvero.

Questo avviene nell’era in cui lo Stato sociale fallisce, i tribunali chiudono, le carceri scoppiano, i testimoni di giustizia sono lasciati al suicidio, gli ospedali rimangono senza strutture, le scuole riempite di precari. O come, a Modena e a Padova, il sindacato delle forze di polizia è costretto a promuovere provocatorie collette per la benzinadelle volanti, che a breve rimarranno a secco, perché senza fondi.

(articolo dell'avv.to Angelo Grego - www.laleggepertutti.it)

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