Quando si acquista casa, il notaio non si deve limitare alla stipula dell’atto pubblico, ma deve anche effettuare tutti quei controlli necessari per meglio tutelare l’acquirente dell’immobile. Per quest’attività non può richiedere un compenso aggiuntivo: si tratta infatti di una sua normale attività di indagine, rientrante nella prestazione professionale ordinaria per cui è già pagato.
Secondo Cassazione [1], il compenso supplementare cui ha diritto il notaio riguarda solo le prestazioni straordinarie e non anche quelle indispensabili per la formazione e validità dell’atto, tra cui le prestazioni richiedenti normale indagine giuridica. Vanno ricondotte al concetto di normalità (per cui non è dovuto un compenso extra) tutte quelle attività che, in modo obiettivo, non comportano un particolare impegno professionale.
Sempre la Cassazione [2] ha distinto, in un’altra sentenza, i confini tra attività straordinarie e attività ordinarie nell’ambito della stipulazione di una compravendita immobiliare, al fine di stabilire quale attività dia diritto a un compenso supplementare.
Attività per la quale non è dovuto un compenso straordinario [3]
1) Verifica di esistenza di ipoteche o atti pregiudizievoli nei Pubblici Registri;
2) Esistenza di iscrizioni di procedure esecutive o pignoramenti;
Attività per la quale è dovuto un compenso straordinario
1) Notifica dell’atto in caso di accollo di mutuo alla banca.
[1] Cass. sent. n. 1483 del 1979.
[2] Cass. sent. n. 11141/13 del 10.05.2013
[3] Cass. sent. n. 20991/12 del 27.11.2012.
(www.laleggepertutti.it - Dott. Paolo Florio)
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