sabato 13 luglio 2013

Equitalia, nessun limite di privacy: legittime le richieste di info ai clienti del debito

Nessun limite alle indagini del fisco che invia ai clienti del professionista o dell’imprenditore dei questionari da compilare per acquisire informazioni sui redditi del contribuente che non ha pagato le cartelle esattoriali. In questi casi, non c’è alcuna violazione della privacy. A dirlo è la stessa Cassazione, nella sentenza 17203 del 11 luglio 2013

In particolare, Equitalia spedisce tali questionari che sono rivolti ad accertare se il debitore dell’erario abbia un credito nei confronti di tali soggetti, che così verrebbero sottoposti al pignoramento presso terzi da parte di Equitalia.

Insomma, quando il debitore appare senza redditi, il fisco tenta il pignoramento dei crediti non ancora riscossi direttamente dai clienti. Secondo la Suprema Corte, nel richiedere a questi ultimi informazioni circa le fatture ancora da pagare non c’è alcuna violazione della privacy. E ciò essenzialemte per due ragioni: innanzitutto, i dati acquisiti dai clienti non sono dati sensibili. In secondo luogo, l’attività dei concessionari della riscossione ha rilevanza pubblica e quindi può ben operare al di là delle barriere delle norme sulla privacy.

(www.laleggeoertutti.it)

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