venerdì 13 dicembre 2013

MANCATI VERSAMENTI TFR METTONO IN DIFFICOLTA' CONSUMATORI

Una economia sana produce crescita per l’intero sistema e, quindi e soprattutto, per i consumatori. In una economia sana chi opera in maniera sbagliata crea effetti negativi per l’intero sistema. Opera in maniera scorretta per le aziende che, invece, operano rispettando leggi e pagando le tasse.

A.E.C.I. | ASSOCIAZIONE EUROPEA CONSUMATORI INDIPENDENTI ha deciso di intervenire proprio per la visione della nostra associazione di consumatori. A.E.C.I. crede che un sistema sano di economia produca effetti positivi per gli utenti e consumatori finali.

Il fatto di cui vi vogliamo parlare è legato alla scelta di alcuni lavoratori dipendenti di aderire ai fondi complementari di settore attraverso la trattenuta mensile del rateo di TFR (trattamento di fine rapporto) maturato attraverso la delega data al datore di lavoro.

Certi che il datore di lavoro operi correttamente nei termini previsti il versamento all'ente di previdenza i lavoratori si aspettano di trovare accantonate nel fondo le somme trattenute mensilmente. Purtroppo la nostra associazione ha dovuto riscontrare che questo non sempre accade e si verificano dei casi in cui, nonostante il foglio paga certifichi la trattenuta in menzione il datore di lavoro non effettui il dovuto versamento.

Malauguratamente tale situazione si ripete anche per alcuni lavoratori che hanno stipulato finanziamenti estinguibili mendiate cessione “pro-solvendo” del quinto dello stipendio e che si sono trovati di fronte all'amara sorpresa di ricevere delle diffide di pagamento da parte delle finanziarie e rischiano la revoca del finanziamento nonostante loro non abbiano mai ricevuto le somme perché il datore di lavoro ha operato le trattenute in foglio paga.
È notizia di questi giorni che, a seguito di un nostro esposto, la Direzione Provinciale del Lavoro ha riconosciuto l'istanza del lavoratore tesa ad ottenere il giusto versamento delle somme del Trattamento di Fine Rapporto trattenute dall'azienda e mai versate al fondo complementare.
La nostra associazione ha operato quindi in modo altamente professionale in un ambito che non rientra nella materia del diritto di lavoro ma che ricade in un illecito penalmente perseguibile poiché l'azienda trattiene delle somme di dipendenti diversamente destinate. E lo fa nel silenzio, senza dare al lavoratore nessuna comunicazione almeno informativa che gli permetta di trovare una soluzione “tutelativa” (se possibile) verso i creditori o verso il fondo complementare.
Così, com'è successo in molti casi, il dipendente ha scoperto la propria situazione grazie ai prospetti di trasparenza annuali o, nella peggiore delle ipotesi, con raccomandate di diffida.
L'intervento della nostra associazione in questo caso è stato quello di analizzare compiutamente l'intera documentazione attingendo dalla pluralità di fonti disponibili e proponendo istanza di denuncia alle competenti autorità in materia di lavoro al fine di ottenere il rimborso delle somme non versate a fondo nel corso degli ultimi anni.

Invitiamo i lavoratori che si riconoscano in questa situazione a rivolgersi alla nostra associazione per effettuare le opportune ricerche e verifiche relativamente alle trattenute subite ed il rimborso delle eventuali somme trattenute e non versate.

martedì 10 dicembre 2013

COSA NON POSSONO FARE LE SOCIETA' RECUPERO DEL CREDITO

Recus, Serfin 97 SRL, GERI, sono tra le più conosciute tra le società per il recupero del credito. Ma cosa possono e, soprattutto, cosa non possono fare le società per il recupero del credito?

A.E.C.I. | ASSOCIAZIONE EUROPEA CONSUMATORI INDIPENDENTI riceve numerose segnalazioni da parte di consumatori ed utenti totalmente esasperati da vere e proprie vessazioni quotidiane messe in atto da società per il recupero di un ipotetico debito.
Le segnalazioni sono variegate. Il metodo, ad esempio, della chiamata al vicino di casa. Talvolta, alcune società di recupero del credito (tra le meno serie ovviamente) arrivano a contattare il vicino di casa. In alcuni casi si presentano direttamente in casa del malcapitato. In altri si arriva direttamente alle minacce frutto della fantasia più fervida e ignobile (passiamo la pratica ad Equitalia, ti facciamo direttamente un decreto ingiuntivo, veniamo direttamente con l’ufficiale giudiziario e via dicendo).
A.E.C.I. ha dunque raccolto un corollario di false affermazioni che farebbero sbellicare dalle risate se non che queste affermazioni spesso terrorizzano chi le riceve.
Eccone uno stralcio.
- “ se non paghi mandiamo il tutto a equitalia che poi fa il pignoramento”
- “se non paghi rischi il carcere perché questo è un reato penale”
- “Se non paghi rischi il fallimento”
- “se non paghi ti veniamo a pignorare i mobili”
- “ se non paghi ti pignoriamo lo stipendio”
- “se non paghi ti mandiamo l’esattore”
- “se non paghi ti segnaliamo alla crif
Inutile dire che sono tutte affermazioni prive di fondamento. Le società di recupero credito infatti (quelle serie) hanno un solo unico scopo: il recupero del denaro eventualmente dovuto. Nel caso in cui non si riesca a recuperare il denaro la pratica passa al proprietario del credito che ha facoltà di esperire il tentativo giudiziario per il recupero del denaro. Dunque le società per il recupero del credito non possono paventare alcuna minaccia di pignoramento (deve essere autorizzato da un giudice) di fallimento (deve essere autorizzato da un giudice) di pignoramento dello stipendio (deve essere autorizzato da un giudice).
Segnalazione alla Crif
Anche le fantomatiche minacce di segnalazioni alla crif (o similari). In realtà la segnalazioni alla Crif la può fare esclusivamente la finanziaria o la banca e previa comunicazione scritta a mezzo raccomandata. Negli altri casi, invece (per es. società telefoniche, della luce, paytv ecc.) non è possibile alcuna segnalazione.
Le prescrizioni dell’Autorità Garante per la Protezione dei dati personali
Non sono ammesse prassi invasive o lesive della dignità personale. Per sollecitare ed ottenere il pagamento di somme dovute non è lecito comunicare ingiustificatamente informazioni relative ai mancati pagamenti ad altri soggetti che non siano l'interessato (es. familiari, colleghi di lavoro o vicini di casa) ed esercitare indebite pressioni su quest'ultimo.
Non si deve far riscorso a telefonate preregistrate perché con questa modalità persone diverse dal debitore possono venire a conoscenza di una sua eventuale condizione di inadempienza.
Illecita è pure l'affissione da parte degli incaricati del recupero crediti di avvisi di mora sulla porta di casa, modalità questa che rende possibile la diffusione dei dati personali dell'interessato ad una serie indeterminata di soggetti.
Non si deve inoltre rendere visibile a persone estranee il contenuto di una comunicazione, come può accadere con l'utilizzo di cartoline postali o con l'invio di plichi recanti all'esterno la scritta "recupero crediti" o formule simili. È necessario, invece, che le sollecitazioni di pagamento vengano portate a conoscenza del solo debitore, usando plichi chiusi e senza scritte specifiche.
Gli incaricati delle società non possono usare altri dati se non quelli assolutamente necessari all'esecuzione del mandato (dati anagrafici, codice fiscale, ammontare del credito, recapiti telefonici).

Stalking
Gli incaricati del recupero crediti devono attenersi con scrupolo alle norme riguardanti l’incoercibilità psichica e fisica personale. Ciò vuol dire che essi non possono contattare il debitore in orari irragionevoli, con frequenza superiore al dovuto e in luoghi inadeguati (per es. posto di lavoro per i motivi sopra spiegati).
In alcuni casi, le condotte ingannevoli e le pressioni psicologiche poste in essere dalle società di recupero possono integrare reati di violenza e minaccia.
Recupero crediti domiciliare
Gli incaricati del recupero crediti possono recarsi presso l’abitazione dell’interessato, ma devono adottare tutti gli accorgimenti necessari per evitare la lesione della privacy e della dignità di quest’ultimo. In ogni caso è diritto del debitore non aprire e rifiutarsi di comunicare con loro. È severamente vietata, infatti, agli incaricati la violazione del domicilio dell’interessato cioè l’introdursi nell'abitazione di quest’ultimo senza il suo consenso.

NULLE TUTTI I CONTRATTI DI FINANZIAMENTO NON ATTIVATI IN FORMA SCRITTA

COMUNICATO STAMPA
A.E.C.I. OTTIENE UN GRANDE RISULTATO. ABF: NULLE TUTTE LE REVOLVING ATTIVATE TELEMATICAMENTE

A.E.C.I. : ANNULLATA LA CARTA REVOLVING DI FINDOMESTIC. IL CONSUMATORE DEVE RESTITUIRE IL PRESTITO SENZA GLI INTERESSI.
(LEGGI IL TESTO DELLA SENTENZA)

A.E.C.I. | ASSOCIAZIONE EUROPEA CONSUMATORI INDIPENDENTI ha ottenuto un risultato importante. L’Arbitro Bancario Finanziario infatti ha stabilito, su richiesta della nostra Associazione di Consumatori, che i contratti di Carte Revolving, conclusi a distanza sono nulli. Il Collegio dell’ABF ha infatti ritenuto fondata la domanda volta a ottenere la dichiarazione di nullità del contratto concluso nel 2010 per mancanza di forma scritta, non essendo stata fornita da FINDOMESTIC alcuna prova dell’avvenuta stipulazione del contratto in forma scritta.

Il contratto è infatti stato stipulato il 28 settembre 2010, quando era già entrato in vigore l’art. 125 bis, TUB, in tema di contratti di credito al consumo, nel cui ambito si colloca quello di cui si controverte nel presente giudizio. Trova qui applicazione, pertanto, la regola secondo la quale i contratti di credito devono essere redatti su supporto cartaceo che soddisfi il requisito della forma scritta, un esemplare deve essere consegnato ai clienti e, in caso di inosservanza della forma scritta, si applica l’art. 117 TUB laddove per tale ipotesi esso commina la nullità del contratto.

Secondo quanto dispone l’art. 125 bis, comma 9, che si discosta da quanto previsto in via generale dall’art. 2033 c.c., in caso di nullità del contratto, “il consumatore non può essere tenuto a restituire più delle somme utilizzate e ha facoltà di pagare quanto dovuto a rate, con la stessa periodicità prevista nel contratto o, in mancanza, in trentasei rate mensili”; con ciò escludendosi che il finanziatore possa pretendere che il consumatore corrisponda gli interessi sulle somme ricevute in prestito in esecuzione di un contratto dichiarato nullo.

Di fatto dunque tutti i contratti di credito devono essere redatti su supporto cartaceo per soddisfare il requisito della forma scritta, un esemplare deve essere consegnato ai clienti e, in caso di inosservanza della forma scritta, si applica l’art. 117 TUB laddove per tale ipotesi esso commina la nullità del contratto.

Tutti i contratti non sottoscritti in forma scritta sono dunque nulli e il consumatore deve restituire esclusivamente le somme prese in prestito.

Ricordiamo che in realtà questo principio è applicale ad ogni forma di finanziamento e non solo alle carte revolving. In questi casi dunque il consumatore è tenuto a restituire esclusivamente le somme prese in prestito.

La nostra associazione di consumatori continua la battaglia contro il sovra indebitamento. In particolare carte revolving e cessione del quinto sono degli strumenti che spesso, invece di aiutare le famiglie, rappresentano dei veri e propri macigni al collo dei consumatori.

Invitiamo tutti i consumatori che hanno sottoscritto in maniera telematica contratti di finanziamento e carte revolving a rivolgersi alla nostra associazione per annullare il contratto.

venerdì 6 dicembre 2013

ARRIVEDERCI MANDELA !!!

La poesia Invictus fu scritta proprio sul letto di un ospedale da William Ernest Henley . Il titolo proviene dal latino e significa "invitto", ossia "mai sconfitto".
Divenne "rifigio" nei momenti più cupi della prigionia di Nelson Mandela.
In invito, a tutti, a non sentirsi mai sconfitti.

INVICTUS
Out of the night that covers me, Black as the pit from pole to pole, I thank whatever gods may be For my unconquerable soul.
In the fell clutch of circumstance I have not winced nor cried aloud. Under the bludgeonings of chance My head is bloody, but unbowed.
Beyond this place of wrath and tears Looms but the Horror of the shade, And yet the menace of the years Finds and shall find me unafraid.
It matters not how strait the gate, How charged with punishments the scroll, I am the master of my fate: I am the captain of my soul.


INVITTO (MAI SCONFITTO)
Dal profondo della notte che mi avvolge, Nera come un pozzo da un polo all'altro, Ringrazio qualunque dio esista Per la mia anima invincibile.
Nella feroce morsa delle circostanze Non ho arretrato né gridato. Sotto i colpi d’ascia della sorte Il mio capo è sanguinante, ma non chino.
Oltre questo luogo d'ira e lacrime Incombe il solo Orrore delle ombre, E ancora la minaccia degli anni Mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio, Quanto piena di castighi la vita, Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima







(Fonte: www.euroconsumatori.eu)