giovedì 28 luglio 2016

BANCA POPOLARE DI VICENZA: AL VIA LE PROSSIME AZIONI COLLETTIVE

Risultati immagini per banca popolare di vicenzaLa vicenda di Banca Popolare di Vicenza - "speculare" a quella di  Veneto Banca si sostanzia in un storia di anni in cui utenti bancari hanno ignaramente subito atteggiamenti degli istituti bancari che hanno piazzato ai propri clienti azioni il cui prezzo era determinato arbitrariamente dalla società senza un adeguato confronto di mercato.

La prima relazione - consecutiva ad un'ispezione - di Banca d'Italia in cui sono state palesate evidenze molto pesanti nei confronti dell'istituto (sembra che la società bancaria procedesse nel riacquisto delle proprie azioni senza le adeguate autorizzazioni) ha naturalmente comportato ulteriori controlli che hanno inevitabilmente condotto alla scoperta di ulteriori irregolarità.
Situazioni di una gravità tale da spingere la Procura di Vicenza ad avviare un'indagine penale nei confronti dei vertici societari per reati tra cui aggiotaggio e ostacolo alle attività di vigilanza.

I nostri tesserati ci parlano di situazioni in cui la Banca, oltre ad aver riacquistato azioni proprie senza le necessarie autorizzazioni, ha concesso finanziamenti ai clienti destinati all'acquisto delle azioni dell’Istituto stesso. 
In alcuni casi, l’acquisto di azioni è stato imposto ai clienti quale “controprestazione” al fine di poter ottenere finanziamenti.

Le storie che ci vengono raccontate dai nostri tesserati si possono riclassificate in tre distinte categorie:
A) Soggetti che sono stati indotti all'acquisto sulla base di valutazioni patrimoniali falsate e palesemente difformi rispetto ai dati reali con una conseguente e non marginale sopravvalutazione delle azioni e, quindi, un grave danno in capo agli azionisti.
B) Soggetti ai quali l'ottenimento del finanziamento doveva necessariamente transitare per l'acquisto di azioni a fronte di promesse di operazioni di credito maggiormente vantaggiose (anche attraverso l'erogazione di un ulteriore finanziamento)
C) Altri soggetti costretti ad acquistare azioni degli istituti di credito come condizione imprescindibile per l’ottenimento di finanziamenti.

Ovviamente queste azioni ispettive da parte dell'organo di controllo e delle Autorità ha avuto un effetto "al ribasso" sulle azioni... peggiorato anche dalla concreta impossibilità di piazzare (alienando) le proprie azioni.

La nostra associazione, supportata da Legali esperti, sta raccogliendo adesioni per la prossima azione collettiva nei confronti degli organi di gestione della società bancaria (amministratori, sindaci ed organi di controllo e revisione) orientata al ristoro del danno (morale e patrimoniale) subito da migliaia di azionisti
L'azione si basa sulla candida certezza che i danni patiti dagli azionisti siano il risultato delle false valutazioni operate dai vertici degli istituti di credito nonché dell’omessa vigilanza da parte dei soggetti deputati a tale attività.

CANONE RAI IN BOLLETTA: I PRIMI PROBLEMI


Sono arrivate le bollette dell'energia elettrica del mese di luglio e con esse anche i primi problemi per i consumatori; problemi collegati al CANONE RAI.

Infatti sono arrivate le prime "bollette pazze" per tutti quei consumatori che hanno adeguatamente notificato la dichiarazione sostitutiva e che si sono visti comunque richiedere la prima rata del canone (70 euro) nonostante non posseggano alcun apparato radio | audiotelevisivo.


E' innegabile che questo nuove nuove regole per il pagamento della tassa di possesso stanno generando non pochi problemi ed altrettanti disagi.
Lo sanno bene quei consumatori che ci hanno contattato in questi giorni e che si trovano nella infausta situazione di rischiare il distacco della fornitura di energia elettrica per morosità nonostante abbiano diligente e compiutamente seguito le istruzioni dell'Agenzia delle Entrate in merito alla dichiarazione sostitutiva.

Sicuramente il consiglio è quello, in attesa dei dovuti chiarimenti da parte dell'Agenzia delle Entrate, di procedere con il pagamento delle voci relative alla fornitura di energia elettrica non senza però tracciare formalmente una traccia contestativa sull'incresciosa situazione venutasi a creare.

Per coloro i quali hanno autorizzato l'addebito del pagamento in conto corrente non si può far altro che consigliare la sospensione dell'autorizzazione al pagamento automatico - salvo poi sicuramente poter procedere con il rilascio di una nuova autorizzazione - e procedere "manualmente" con il pagamento delle voci di fornitura di energia.

In nessun caso, sicuramente, dovremmo incorrere nell'incresciosa situazione del sollecito di pagamento delle somme... si prefigurerebbe infatti una palese violazione, a nostra parere grave, dei diritti del consumatore.

Per quanto decidessero di pagare per non trovare sorprese al rientro dalle vacanze - o per coloro i quali non si sono resi conto che l'addebito in conto è via avvenuto - non resta che la richiesta formale di restituzione delle somme all'Agenzia delle Entrate ed al proprio gestore di energia elettrica.

Per qualsiasi comunicazione non esitate a contattare la nostra associazione
A.E.C.I FELTRE | ASS. EUROPEA CONSUMATORI INDIPENDENTI
Tel | Fax 0439 300030 - mobile 347 7421260 - feltre@euroconsumatori.eu

martedì 12 luglio 2016

ACEA, EDISON, ENI, ENEL: AGCM SANZIONA GRAZIE ALLA DENUNCE DI A.E.C.I.

roma - 14 giugno 2016 

SANZIONI PER OLTRE 14 MILIONI DI EURO AD ACEA, EDISON, ENI, ENEL ENERGIA E SERVIZIO ELETTRICO PER PRATICHE AGGRESSIVE

NELLA FATTURAZIONE DEI CONSUMI
Con sanzioni per complessivi 14milioni e 530.000 euro, l’Antitrust ha concluso quattro procedimenti - avviati a luglio 2015 sulla base di numerose segnalazioni di singoli consumatori e diverse associazioni di consumatori – nei confronti di cinque big dell’energia: Acea, Edison, Eni, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico. I provvedimenti riguardano i meccanismi di fatturazione e le ripetute richieste di pagamento per bollette non corrispondenti a consumi effettivi, nonché gli ostacoli frapposti alla restituzione dei rimborsi.
Nel corso del procedimento, l’Aeegsi (Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico) ha reso un articolato parere, nell’ambito della collaborazione prevista dal Protocollo di intesa tra le due Autorità, che ha permesso all’Antitrust di individuare e accertare distinte pratiche aggressive. Nelle attività ispettive, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato s’è avvalsa anche della collaborazione del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
A conclusione della sua istruttoria, l’Agcm ha accertato che le cinque società hanno posto in essere una prima pratica commerciale aggressiva: e cioè una gestione inadeguata delle istanze e delle comunicazioni di clienti finali che lamentavano la fatturazione di consumi di elettricità o di gas naturale divergenti da quelli effettivi. Questa era dovuta a deficienze del processo di fatturazione, a malfunzionamenti dei sistemi informatici e alla mancata sospensione delle attività di riscossione (sollecito, messa in mora e distacco, talvolta senza preavviso) nell’attesa di una risposta chiara, puntuale ed esaustiva. Nel caso di conguagli di elevato importo, inoltre, le imprese non avevano adottato misure per attenuare l’impatto della bolletta, senza informare adeguatamente gli utenti sulla possibilità di rateizzare né sui termini di pagamento più lunghi.
Secondo l’Antitrust, tali comportamenti hanno violato il diritto del cliente a ricevere un’adeguata ed effettiva assistenza e verifica dei propri consumi, prima di procedere al pagamento delle fatture contestate e, pertanto, costituiscono pratiche commerciali aggressive. Ciò in quanto l’incombente minaccia dell’avvio o della prosecuzione delle procedure di riscossione costituisce, a parere dell’Autorità, un indebito condizionamento delle scelte del consumatore in merito al pagamento dei consumi non verificati e alla presentazione delle istanze e delle comunicazioni
Una seconda pratica scorretta, accertata dall’istruttoria, riguarda la mancata o ritardata restituzione di importi dovuti a vario titolo ai clienti finali. L’Autorità ha ritenuto, infatti, che le modalità informative e procedurali adottate dai cinque operatori non hanno permesso ai consumatori di ricevere pienamente e tempestivamente quanto versato in eccesso per la fornitura di energia elettrica o di gas.
Per le due società del gruppo Enel, infine, è stata accertata una terza pratica scorretta: questa consisteva nell’addebito degli interessi di mora per tardivo pagamento, anche in caso di bollette recapitate in ritardo o non recapitate e in presenza di un reclamo in tal senso.
In considerazione delle specificità di ciascuna condotta e della dimensione dei fenomeni riscontrati, l’Antitrust ha irrogato rispettivamente le seguenti sanzioni:

- Acea: 3.600.000 euro
- Edison: 1.725.000 euro 
- Eni: 3.600.000 euro a Eni
- Enel Energia: 2.985.000 euro
- Enel Servizio Elettrico: 2.620.000 euro

Nel corso dei procedimenti, gli operatori hanno proposto modifiche alle procedure utilizzate finora nella gestione delle istanze e dei reclami da parte dei consumatori e anche per migliorare i processi di fatturazione. In considerazione di questi elementi, le sanzioni sono state ridotte in misura proporzionale al grado di rilevanza ed effettiva implementazione di tali innovazioni.

lunedì 11 luglio 2016

COMMISSIONI RESTITUITE PER OLTRE 8.000 EURO

Capita molto spesso di incontrare tesserati che si rivolgono alla nostra associazione in uno stato di giustificato sconforto.

Tra questi Orazio (ndf) che un paio di mesi fa si era rivolto alla nostra associazione sconfortato dal ricevimento di una diffida di pagamento, da parte di una assicurazione, che nel momento del licenziamento era stata attivata dalla finanziaria con un sinistro collegato alla perdita del lavoro...sinistro prontamente liquidato...

Quando si è presentato allo sportello aveva portato con sé una cartellina che conteneva, complessivamente, dieci finanziamenti - fra cessioni del quinto e delegazioni - rinnovate nel tempo.
Nonostante le riluttanze della finanziaria oggi Orazio ha incassato i primi 5.000 euro della trance iniziale di 8.500 euro.

Non male per un inoccupato che sta cercando da oltre un anno di far quadrare i conti e che non sa più quale porta bussare per cercare di avere una concreta possibilità di lavoro.

Come Orazio ci sono molti uomini ed altrettante donne che, in tempi n on sospetti, sono caduti nella triturante morsa delle rinegoziazioni dei finanziamenti ceduti o oggetto di delega (le cd cessioni del quinto e delegazioni di pagamento.

Stime parlano di milioni di operazioni del credito rientranti in questa categoria...tutte collocate in un paniere di lavoratori (sia del settore pubblico che del ramo privato) e pensionati piuttosto ristretto.

Il Nostro sportello ha ottenuto centinaia di risultati positivi a favore dei nostri tesserati e rimane a Disposizione di quanti, ancora, non hanno fatto valutare le loro operazioni del credito in corso e(o rinegoziate.

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