lunedì 29 aprile 2013

CLONAZIONE POSTEPAY LA NOSTRA ASSOCIAZIONE DI CONSUMATORI OTTIENE IL RISARCIMENTO IN SERIE. ECCO COME DIFENDERSI

La nostra Associazione di Consumatori, in questi giorni e dopo lunga e intensa attività di difesa dei consumatori, sta ottenendo (ed ha già ottenuto) una serie di rimborsi da parte di Poste Italiane a utenti/clienti ignari ed indifesi a cui, con raggiro, erano state sottratte somme dalla carta prepagata di Poste Italiane.
 
Un importante traguardo dei diritti dei più deboli nei confronti di un colosso bancario. Un risultato che evidenzia come ci si possa difendere anche da chi, a priori, nega qualsiasi risposta ai reclami e qualsiasi diritto basilare dei consumatori. L'invito è a reclamare e, in caso di esisto negati, a rivolgersi alla nostra associazione di consumatori. 

In questi giorni nuovo attacco alla PostePay.
La truffa si presenta sotto forma di una email che sembra provenire dal servizio clienti PostePay, un'impressione avvalorata dalla fedele riproduzione del layout originario delle comunicazioni di Poste Italiane. A parte questo elemento, altro fattore che rende questi messaggi particolarmente insidiosi è il fatto che riescano a bypassare facilmente i filtri antispam delle cselle di posta.
Come? Con un trucchetto utilizzato dagli hacker e chiamato "hash buster": si tratta di un programma che genera una stringa di testo che viene inserita nel messaggio di spam, in modo che tale email appaia diversa ogni volta che viene inviata e riesca dunque a ingannare i sistemi di blocco.
Nella fattispecie, la stringa di testo utilizzata è il celebre incipit del monologo dell'Amleto shakespeariano: "essere o non essere". In ogni caso, con l'utilizzo di alcuni strumenti di sicurezza più sofisticati del semplice antispam - come appunto quelli sviluppati da Sophos - è comunque possibile impedire l'accesso nella inbox a questo genere di messaggio. I programmi di protezione, infatti, riescono ad analizzare il film Html allegato alla mail e a identificarlo come come una minaccia di tipo Troj/Ifrin-A.
Poco tempo fa, a gennaio, anche il Centro Innovazione & Diritto (Cindi, un'associazione attiva nel campo della ricerca, formazione e aggiornamento in materia di diritto dell'informatica) ha stilato un decalogo di suggerimenti rivolti agli utenti che vogliano stare alla larga dai rischi connessi al phishing.
 
Eccolo:
1) Non aprire una email ricevuta da un indirizzo sconosciuto;
2) Mai comunicare dati personali né via e-mail, né cliccando sul link segnalato;
3) Verificare di persona (o al telefono) con la propria banca/assicurazione l'esistenza delle problematiche segnalate tramite e-mail;
4) Non lasciarsi intimidire dai toni minacciosi della mail o dall'annuncio di imminenti sciagure economico/finanziarie;
5) Non lasciarsi ammaliare da promesse di denaro in cambio della comunicazione dei propri dati personali;
6) Proteggere il proprio computer con efficaci software anti-virus e anti-spam;
7) Non usare password identiche per tutti gli account: è un modo comodo per non riempirsi di post-it o memo, ma ci rende più vulnerabili;
8) Testare la sicurezza del sistema digitando volutamente una password sbagliata e vedere se il sistema la accetta lo stesso;
9) In caso di acquisti online verificare sempre che il sito sia affidabile controllando la presenza della dicitura "https://" nell'indirizzo e dell'icona di un lucchetto in alto a sinistra nella barra del proprio browser e visualizzare il certificato di protezione del sito, facendo il doppio clic sul lucchetto;
10) Monitorare il conto bancario per verificare eventuali ammanchi

FONDO SOLIDARIETA' MUTUO PRIMA CASA

Sembra una corsa ad ostacoli ed in fondo lo è... ma tempo da perdere proprio non c'é!
In caso di situazione di temporanea difficoltà, e precipuamente nei casi di:
1. cessazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato o a tempo indeterminato;
2. cassazione dei rapporti di lavoro parasubordinato, di rappresentanza commerciale o di agenzia;
3. morte, riconoscimento di handicap grave ovvero invalidità civile superiore all'80%
è possibile presentare istanza di sospensione delle rate del mutuo per l'acquisto della prima casa.

Ci sono dei parametri da valutare: innanzitutto l'importo erogato originariamente per l'abitazione principale deve essere inferiore ai 250mila euro; successivamente l'indicatore reddituale del nucleo famigliare deve essere non superiore ai 30mila euro.

Anche chi ha già beneficiato di una surroga precedente può presentare istanza al fondo sempre che la durata complessiva del fermo non superi i 18 mesi.

Il tempo in questo frangente è tiranno. Trattandosi di un fondo chi prima arriva meglio alloggia... e considerando che attualmente sono stati stanziati solamente 20milioni di euro è importante procedere con imminenza e con sollecitudine perché, visti i tempi, la cifra è destinata ad esaurirsi a breve.

Lo staff della nostra associazione è pronto a dare adeguata assistenza e consulenza a quanti intendessero formalizzare istanza di sospensione. Contattate i nostri recapiti per un appuntamento (mobile 3477421260; Fax 0439 199 81 08; mail feltre@euroconsumatori.eu).

PROBLEMI TELEFONICI: BELL'INDENNIZZO PER IL NOSTRO TESSERATO.

Angelo (nome di pura invenzione) è utente residenziale di importante compagnia nazionale.
All'inizio dello scorso anno contatta la compagnia telefonica e chiede un TRASLOCO della LINEA... finalmente, dopo anni di sacrifici, ha ultimato i lavori di ristrutturazione ed ora può iniziare a godersi la Sua nuova casa.
Purtroppo però passano i mesi ed il telefono continua ad essere muto... quando ha iniziato a vivere in quella casa si festeggiava il carnevale, quando il telefono ha iniziato a funzionare eravamo sul finir dell'estate.
Già... il telefono rimaneva muto ma le bollette arrivavano con una puntualità sorprendente...

Reclami, solleciti... il comportamento della compagnia, e ribadiamo di una storica compagnia, infastidiva persino noi che, in Associazione, di "mascalzonerie" ne vediamo ogni giorno. Persino di fronte ad una richiesta di mediazione la compagnia ha negato di presenziare di fronte al cliente.

In sede conciliativa invece la compagnia si è presentata... anche in questa occasione però abbiamo avuto modo di rimanere tristemente sorpresi: l'indennizzo proposto è stato irrisorio diremo quasi ridicolo. E sinceramente, detto francamente, anche il modo in cui ci veniva proposto lasciava molto a desiderare.

 Lo staff della nostra associazione non si è lasciato intimorire dall'atteggiamento borioso del colosso delle telecomunicazioni ed alla fine è riuscito ad ottenere un indennizzo superiore ai 2.000 euro.

Per quanti si rispecchiassero nella storia del nostro tesserato o per coloro i quali stanno subendo atteggiamenti e procedure inadeguate da parte di una compagnia di telecomunicazioni, lo staff della nostra associazione rimane a Vs disposizione la giusta assistenza e consulenza.
 

 

sabato 20 aprile 2013

Pedinati dalle agenzie investigative: così si sa dove pignorare il conto

Per ultimare il ciclo di articoli sui pignoramenti dei conti correnti degli italiani, voglio offrirvi l’ultimo spunto di riflessione per comprendere come ormai non esista più una tutela effettiva né nei confronti dello Stato (grazie alla Anagrafe tributaria dei conti correnti), né nei confronti dei privati.

Il tutto – lo ricordo ancora una volta – parte dalla considerazione che il pignoramento della pensione o dello stipendio, quanto effettuato in banca, può avvenire nella misura del 100% di tali importi e non solo del quinto.

Telefono a un’agenzia investigativa, forse una delle più note della zona.

Mi fingo un erede con la necessità di conoscere eventuali conti correnti lasciati ancora attivi dal defunto.
Dall’altro lato della cornetta mi risponde una signorina con un fare intraprendente e disponibile (tempo di crisi anche per i detective). Mi chiede se, oltre a me, esistono altri eredi.
“Perché?” le rispondo, fingendo ingenuità.
“Perché così possiamo pedinarli e verificare in quale banca si recano a ritirare eventuali giacenze. In questo modo possiamo risalire ai beni del defunto”.
Non credo alle mie orecchie e, soprattutto, al fatto che ciò mi venga rivelato per telefono. “Mi faccia capire meglio – le dico – Voi avete la possibilità di pedinare queste persone e scoprire il loro Istituto di Credito di fiducia?”
“Esattamente” mi conferma.

Ripeto l’esperimento con un’altra agenzia di investigazioni. Questa volta divento l’amministratore di un’azienda, creditore di una grossa somma, alla ricerca di eventuali conti correnti del mio debitore.
La risposta è identica. Appostamenti sotto casa per scoprire in quale banca si reca il cattivo pagatore.

Un terzo tentativo. Questa volta il tale dall’altro capo del telefono è più prudente. Mi dice di avere la soluzione che fa per me, ma che preferisce spiegarmela a voce.
È quanto mi basta.

Tirando le somme – soprattutto a beneficio di quei pochi che ancora non sono stati sfiorati dal sospetto – alcune delle cosiddette società di investigazioni non si limitano a fare semplici ricerche in archivi ufficiali e pubblici, ma arrivano a pedinare gli italiani, per verificare in quale banca si recano, o per controllare la targa dell’auto e poi, attraverso il PRA, accertarsi dell’effettivo proprietario.

In chiusura, e per riassumere quanto si è detto in questo ciclo di articoli, apparirà a tutti chiaro come, oggi, pignorare un conto corrente (bancario o postale) sia divenuto, oltre che conveniente, anche estremamente facile. Ed infatti:
- come si è già spiegato, il pignoramento in banca può avvenire nella misura del 100% degli importi e non solo del quinto;
- il decreto Salva Italia ha obbligato l’Inps a versare tutta la pensione in banca;
- per scoprire presso quale banca effettuare il pignoramento, lo Stato si vale dell’Anagrafe tributaria, mentre i privati delle Agenzie investigative.

Risultato: la legge che ha imposto la necessità di un conto corrente per i pensionati è riuscita a cancellare definitivamente, dal nostro ordinamento, il limite di pignoramento del quinto della pensione.

Stesso discorso vale per i redditi di lavoro dipendente, laddove – soprattutto nelle grandi aziende – i pagamenti avvengono in banca e non con assegno.

Ora, finché il creditore è un privato, il problema si risolve cercando di contenere le uscite e di non spendere oltre le proprie possibilità.

Ma quando il creditore è uno Stato che impone una tassazione spesso superiore alle stesse possibilità del cittadino, vien da chiedersi se sia davvero cambiata qualcosa rispetto all’epoca del sovrano despota.
 
Articolo dell'Avv.to Angelo Greco pubblicato su www.laleggepertutti.it

mercoledì 10 aprile 2013

RECUPERO DEL DEPOSITO CAUZIONALE...

Proprio in queste ore alcuni agenti stanno battendo il territorio del feltrino promettendo il recupero del deposito cauzionale di circa 128 euro e proponendo degli sconti sulla fornitura di energia elettrica e di gas naturale.

Se è vostra intenzione cambiare fornitore di energia elettrica procedete nella compilazione della modulistica che questi signori Vi propongono altrimenti evitate di siglare qualsiasi documento.

Quello che vi viene proposto è un "Modulo di adesione al contratto di fornitura di energia elettrica e/o gas naturale". Compilando e siglando questo modulo cartaceo manifestate la vostra intenzione di cambiare fornitore ed, al contempo, manifestate il Vostro intento ad accettare la fornitura di gas naturale ed energia da parte di un nuovo operatore.

Invitiamo gli utenti a prestare la dovuta attenzione ed a leggere integralmente il documento che stanno per siglare.

giovedì 4 aprile 2013

CONTRAVVENZIONI "DISCUTIBILI"

In questi ultime settimane siamo stati contattati da numerosi tesserati che ci hanno palesato una situazione a dir poco imbarazzante.
Si sono visti notificare un atto giudiziario e fin qui nulla di anomalo visti i tempi che corrono... se non fosse che la famigera busta colorata conteneva un VERBALE DI ACCERTAMENTO DI VIOLAZIONE ALLE NORME DEL CODICE DELLA STRADA per un'infrazione commessa in località in cui i nostri tesserati non si sono mai recati.
Situazioni simili si erano già palesate nel passato... ed ora rispuntano con una frequenza che è tutt'altro che apprezzabile.
Errore di lettura da parte del verbalizzante, clonazione di taghe o ingegnosa truffa ai danni dei cittadini?
 
In taluni casi gli importi sono irrisori, in altri diventano più apprezzabili... comunque cifre discutibili considerando la situazione paradossale.
 
Per venire in aiuto a quanti incorressero in una situazione simile la nostra associazione ha attivato un sportello dedicato. E' possibile contattarci per un appuntamento al 347 74 21 260, al 0439 300030 o al fax numero 0439 1998108. E' attiva anche la mail feltre@euroconsumatori.eu
 

mercoledì 3 aprile 2013

Locazione: la cauzione al padrone di casa non può essere troppo alta


Il deposito cauzionale preteso dal proprietario dell’immobile, nel contratto di locazione, non può essere superiore a tre mensilità del canone pattuito. La norma che prevede tale limite [1], per quanto datata, è tuttora vigente [2]. Conseguentemente, la richiesta di più di tre mesi di deposito cauzionale, da parte del padrone di casa, è illegittima e il conduttore può rifiutarsi di accettarla o, se la accetta, può poi chiedere la restituzione dell’importo del deposito superiore a tre mensilità.

In quanto garanzia per la riconsegna dell’immobile in buone condizioni, le eventuali cambiali “pagherò”, consegnate dal locatario, dovranno avere come data di scadenzala stessa data di scadenza del contratto.

Vendita dell’immobile
Se il locatore vende l’immobile dato in locazione, l’acquirente subentra [3] nei diritti e nelle obbligazioni derivanti dal contratto di locazione e così anche nell’obbligazione accessoria di restituzione del deposito cauzionale versato dal conduttore, anche se la consegna del relativo importo è stata fatta nelle mani dell’originario locatore [4].

Restituzione
Il conduttore può chiedere la restituzione della somma data a titolo di cauzione solo alla scadenza della locazione e non prima. Ma dopo tale data, il locatore – se non ha ragioni di credito verso il conduttore – dovrà immediatamente restituire la cauzione e, se si tratta di locazione a uso abitativo, anche con gli interessi maturati.

Interessi
Gli interessi legali sul deposito cauzionale devono essere corrisposti dal locatore alla fine di ogni anno senza che occorra una richiesta del conduttore, e, se non si è cosi provveduto, vanno restituiti unitamente al deposito una volta che il contratto sia scaduto e il conduttore abbia integralmente adempiuto alle proprie obbligazioni [5].

Il diritto del conduttore di ottenere la restituzione del deposito cauzionale si prescrivedopo dieci anni.


[1] Art. 11 della legge 392/1978 (Legge sull’equo canone).
[2] In quanto non rientra fra quelle abrogate dall’articolo 14 della legge 431/1998 (disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti a uso abitativo).
[3] Ai sensi dell’art. 1602 c.c.
[4] Pret civ. Milano, 18 luglio l989, Collini c. La Via e Fiscella, in Arch. loc. e cond. 1991, 188.
[5] Cass. sent. n. 8405 del 28.07.1993.

(riportiamo questo interessante articolo di redazione de www.laleggepertutti.it del 29 marzo us ritenendo lo stesso estremamente interessante ed utile per l'attuale situazione che ci viene riportata dai nostri tesserati)

USURA BANCARIA... LA LEGGE 108/96 RENDE POSSIBILE RECUPERARE QUANTO TRATTENUTO DALLA BANCA


Ogni utente bancario, in questo periodo di crisi finanziaria e di apnea economica, ha tempo di sentir parlare di "tassi soglia".
Molti utenti incorrono nell'errore di raffrontare il tasso pubblicato dalla Banca d'Italia con il tasso all'applicato dall'istituto bancario. In realtà il dato da confrontare ed analizzare è il TASSO GLOBALE applicato dall'istituto bancario, ovvero quel tasso che comprende tutte le remunerazioni connesse al finanziamento (quindi gli interessi passivi, la commissioni di massimo scoperto, le spese applicate e la mediazione dell'eventuale mediatore creditizio).
La matassa non è semplice da sbrogliare: ci sono delle banche che operano con professionalità e trasparenza ma ce ne sono altre che incappano in qualche azione truffaldina.
E' giusto informare agli utenti bancari che nel caso di applicazione di interessi usurari la legge 108 del 1996 gli interessi e gli oneri correlati all'operatività bancaria non sono dovuti. Ciò significa che è possibile richiedere tutte le spese addebitate dall'istituto.

Ancora molti sono gli utenti bancari che manifestano perplessità su eventuali ripercussioni dell'istituto bancario e che, per tale timore, tintinnano nell'esercitare i propri diritti. Per noi che ogni giorno ci battiamo nella tutela all'utenza questo è l'errore più grande, anche se si tratta di un disagio ed una perplessità perfettamente comprensibile.

A supporto di tutti gli utenti bancari che intendano approfondire la loro situazione la nostra associazione ha attivato una collaborazione con professionisti esperti nel settore che hanno già aiutato molti utenti e sbrogliare le loro matasse.

Per qualsiasi informazione è possibile contattare la nostra associazione per un appuntamento ai nostri riferimenti:
mobile 347 74 21 260 - fax 0439 1998108 - feltre@euroconsumatori.eu .