venerdì 12 ottobre 2018

BANCA POPOLARE DI BARI: CONSOB ACCERTA IRREGOLARITA'. A.E.C.I. PRONTA A INTERVENIRE

LA CONSOB HA SANZIONATO I VERTICI DELLA BANCA CON QUASI 2 MILIONI DI EURO.

Contestate, alla Banca e ai quadri dirigenziali gli aumenti di capitale del 2014 e del 2015 e le carenze nella profilatura della clientela per la vendita di prodotti finanziari". Il punto della nostra associazione di consumatori. 

Associazione ConsumatoriDai conti, Banca Popolare di Bari non mostra segni di crisi, ma il tutto sembra a spese dei 70mila soci, azionisti che hanno visto,  ridotto al lumicino il valore delle loro partecipazioni.
Il bilancio del gruppo nel 2017 ha segnato un utile di 1,05 milioni (erano 5,25 nel 2016) dopo rettifiche di avviamenti per 18,5 milioni. Gli indici patrimoniali sono migliorati – il Cet1 dal 9,2 al 10,2 per cento e il Tier1 dal 12 al 12,7 per cento, ma ai risparmiatori negli anni la banca ha piazzato 160,36 milioni di azioni non quotate e illiquide. Titoli che valevano sino a 9,53 euro ma che oggi sono scambiati sul circuito telematico Hi-Mtf a 2,38 euro.
Prima dell’ingresso sul circuito telematico, in seguito alla Raccomandazione della consob sulla distribuzione degli strumenti finanziari del 18 ottobre 2016, le azioni erano valutate, come quelle delle altre Popolari non quotate, attraverso procedure di esperti indipendenti richieste dal consiglio di amministrazione e poi approvate dai soci in assemblea a multipli elevatissimi.
Banca d’Italia nel 2009 autorizzò la Popolare ad acquistare Cassa di Orvieto e nel 2014 diede via libera all’acquisizione della Casse di Teramo (Tercas) e di Pescara (Caripe), in grosse difficoltà. L’acquisizione di Tercas e di Caripe fu finanziata dalla Popolare di Bari con un aumento di capitale da 500 milioni, approvato da via banca d’Italia e da Consob, finanziato metà in azioni (a 8,95 euro l’una) e metà in obbligazioni subordinate.
Proprio in occasione di questo aumento di capitale è iniziato  l’ultimo assalto della banca ai risparmi dei soci e clienti, piazzando azioni per importi che spesso hanno assorbito tutta la liquidità di molte famiglie.
Dopo anni di denunce e lamentele degli azionisti per l’impossibilità di vendere le proprie azioni e segnalazioni di e associazioni di consumatori, la Consob con le delibere 20583 e 20584 nei giorni scorsi ha sanzionato i vertici della Popolare e la banca stessa per 2,6 milioni.
Nel provvedimento 20383 pubblicato sul sito della consob si accertano i comportamenti illegittimi della banca riguardo alla vendita delle azioni ai clienti  
  • violazione n. 1, in relazione alle carenze procedurali e alle irregolarità comportamentali che hanno riguardato le procedure per la valutazione dell'adeguatezza e dell'appropriatezza, con specifico riferimento alle modalità di profilatura della clientela e dei prodotti, alle modalità di raffronto fra il profilo del cliente e quello dei prodotti, nonché alla mancata valorizzazione, nell'ambito del giudizio di adeguatezza, di eventuali finanziamenti concessi dalla Banca stessa e finalizzati all'effettuazione di un'operazione di investimento (fattispecie, questa, che ha assunto concreto rilievo con riguardo all'operatività su azioni di propria emissione);
  • violazione n. 2, in relazione alle modalità di gestione degli ordini aventi ad oggetto azioni proprie sul mercato secondario, posto che le procedure adottate dalla Banca non consentono un'adeguata tracciabilità degli ordini impartiti dalla clientela al di fuori del canale filiale; dette carenze sono state all'origine di errori operativi che hanno portato a non inserire ordini inviati per corrispondenza cartacea ed elettronica ovvero consegnati a mani presso gli uffici della Direzione Generale;
  • violazione n. 3, in relazione all'assenza di procedure per la formazione del prezzo delle azioni della Banca (cd. “procedure per il pricingdell'azione”); tale carenza si è riverberata sulla diligenza e correttezza del servizio di negoziazione avente ad oggetto azioni proprie prestato dalla Banca medesima, posto che anche le transazioni sul secondario avvenivano al prezzo deliberato dall'Assemblea;
Nel provvedimento 20384 si accertano le violazioni nella redazione dei prospetti informativi:
  • per avere la  omesso di riportare nel Prospetto 2014 e nel Prospetto 2015 informazioni complete in merito alla determinazione del prezzo di offerta delle azioni BPB, avuto riguardo alle valutazioni formulate dal consulente incaricato di assistere la  nella stima del valore delle azioni, così determinando l'impossibilità per gli investitori di acquisire notizie utili al conseguimento di un fondato giudizio sulle azioni offerte;
Nell’indagine è emerso che la banca ha violato la normativa riguardo il collocamento della azioni ai risparmiatori,  non avrebbe comunicato nei prospetti informativi le modalità di determinazione del prezzo dell’azione, omettendo di informare sulle valutazioni a ribasso del prezzo, avrebbe forzato i profili di rischio dei clienti per vendere azioni, bond subordinati e prestiti “baciati” .
Molti  esposti avevano segnalato, inoltre,  nel 2016, il tardivo inserimento degli ordini di vendita delle azioni, e la  mancanza di presidi che assicurino la certezza della data di ricezione della disposizione di vendita.
In modo particolare viene indicato il caso di una  società di costruzioni, che è riuscita a ottenere l’inserimento ex post di un ordine del valore di 4,1 milioni per consentire ?di ridurre un finanziamento concessole dalla stessa Popolare di Bari per 5,15 milioni di euro.
Moltissimi i casi in di clienti con presentava un portafoglio inadeguato rispetto al proprio profilo.
Insomma una serie di irregolarità sia nella vendita delle azioni che nelle procedure di inserimento degli ordini di ordini di vendita come segnalato da centinaia di esposti.
Mentre indaga anche la Procura per accertare violazioni penali, la la banca è stata condannata già dall’arbitro delle controversi finanziarie a rimborsare diversi  azionisti, ed è facile preannunciare un allargamento del contenzioso, soprattutto per chi ha investito rilevanti somme,  si sono già rivolti al giudice, o si rivolgeranno presto,  essendo questo, attualmente, l’unico rimedio per recuperare i risparmi persi.
Secondo molti analisti il al prezzo attuale di 2,38 euro sul mercato HiMtf è destinato a scendere ulteriormente, aggravando i danni per i risparmiatori che potrebbero arrivare a perdere quasi il 90% del capitale.

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