domenica 4 novembre 2012

AUMENTO IVA DAL 2013 (DAL 21% AL 22% - IMMUTATA L'ALIQUOTA 10%). RIPERCUSSIONI SULL'IVA APPLICATA ALLE PRESTAZIONI SANITARIE


Sono tante e tutte comunque da verificare le modifiche addotte alla legge di stabilità 2013 del Governo Monti, in seguito ad un’intesa raggiunta dai relatori del PD e PDL e il ministro dell’economia e delle finanze, Vittorio Grilli. Tra queste modifiche, oltre all’annullamento della riduzione Irpef di un punto percentuale per redditi da 15mila e fino a 28mila euroci sarebbe anche il capitolo riguardante l’aumento Iva.

Aumento Iva nella legge di stabilità 2013: ante modifiche

Il disegno di legge adottato dal Consiglio dei Ministri aveva previsto un aumento Iva di un punto percentuale dal 1 luglio 2013, per entrambe le aliquote. Si sarebbe passati così, dal  1 luglio 2013, ad un aumento Iva dal 21 al 22% e dal 10 all’11%. 
Se da una parte il Governo si è autocongratulato con sé stesso, affermando che si è cercato di scongiurare l’aumento Iva di due punti percentuali, dall’altra parte cittadini, associazioni di consumatori, nonchè di aziende e imprese non hanno perso molto tempo a fare due conti e capire gli effetti che porterebbe l’aumento Iva anche di un solo punto percentuale sui consumi e quindi sul rilancio di un’economia morente. 

Aumento Iva post modifiche

Ebbene considerando le reazioni scontate, il Governo ha tentato di metter mano sul capitolo riguardante l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto nella legge di stabilità 2013. Inizialmente le soluzioni prospettate erano due: da una parte il ricorso ad una cosiddetta clausola di salvaguardia, che fosse collegata alla revisione delle tax expenditures e dall’altra un  aumento Iva di un punto o forse anche due, ma della sola aliquota al 21%,  lasciando invariata quella al 10%.
Ebbene, stando le ultime modifiche avvenute sulla base dell’intesa raggiunta dai relatori e il Ministro, entrambe queste ipotesi sono state scartate. Ora si confermerebbe l’aumento dell’imposta di un punto percentuale, dal 21 al 22%, mentre rimarrebbe immutata l’aliquota agevolata al 10%. Da quest’ultima modifica mancherebbero all’appello circa 2,3 miliardi. Si cercano quindi altre coperture per far fronte a queste novità dell’ultima ora, considerando anche che l’aumento Iva non ci sarà per le prestazioni sanitarie, su cui continuerà ad applicarsi l’aliquota al 4%. Anche se è tutto in fieri.
L’iter della legge di stabilità 2013 si preannuncia, a meno di un mese dall’adozione da parte del Consiglio dei Ministri, difficile e complicato. Staremo a vedere come intende muoversi il Governo. Certo è che uno dei capitoli non toccati è quello del taglio alle detrazioni fiscali (anche se si annulla l’efficacia retroattiva). Dal mancato aumento Iva, solo per l’aliquota al 10%, ci potranno essere sorprese ancora più amare per i contribuenti?



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