venerdì 7 dicembre 2012

Anche per le suocere invadenti scatta la “violazione di domicilio”

Le mamme italiane, si sa, sono sempre un po’ assillanti, specie poi quando diventano suocere: così, se si ostinano a rimanere in casa del figlio, contro la volontà della nuora, possono incorrere nel reato di violazione di domicilio.
Nonostante fosse stata messa ripetutamente alla porta dalla nuora, un’anziana signora siciliana perseverava nel rimanere accanto al figlio poiché comproprietario dell’immobile e schieratosi a favore della permanenza della madre.
La nuora: “Ora basta! Vai via da questa casa!”
La suocera: “No, questa è anche casa di mio figlio e, poiché lui vuole che io rimanga, non me ne vado!”
Voi, a chi dareste ragione tra le due?

Il giudizio della Cassazione [1] è stato severo nei confronti della vecchietta: così per lei è scattata una condanna penale per violazione di domicilio.
Secondo la Suprema Corte, infatti, basta anche il dissenso di uno solo dei comproprietari dell’immobile a garantire il diritto a “mettere alla porta” gli estranei (siano essi anche congiunti).
Infatti, in qualsiasi caso di convivenza, anche quindi per le coppie di fatto, la legge tutela la “casa” come luogo ove si estrinseca la libertà individuale. Per cui il consenso di uno dei due comproprietari non può mai prevalere sul dissenso degli altri comproprietari. L’inviolabilità del domicilio è sacra per tutti.

[1] Cass. sent. n. 47500/12 del 6.12.2012.

Articolo della redazione di www.laleggepertutti.it del 07dicembre2012

Nessun commento:

Posta un commento