giovedì 25 ottobre 2012

Recus e Geri …..il recupero corre sul filo !! (del telefono e della legalità)

Ci meraviglia che molte tra le più importanti Società di forniture di servizi telefonici, di energia ed abbonamenti televisivi deleghino questo delicato compito di recupero del credito a Società già chiacchierate per i sistemi adottati e non solo.
 
Terrorismo telefonico, invasione della privacy, incompetenza e maleducazione: queste spesso le regole operative che attuano buona parte delle società di recupero crediti.
 
La prima sezione penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25033 del 22 giugno 2012 ha stabilito che “ il creditore che tempesti di telefonate il debitore per indurlo ad adempiere rischia la condanna per molestie o disturbo delle persone. A nulla rileva l'esercizio del diritto di credito del molestatore, attesa la subvalenza di tale interesse rispetto alla tutela dell'altrui sfera individuale.”
 
Quando, in un momento così difficile per una crisi economica che colpisce le tasche di tutti i consumatori e utenti attraverso la perdita costante di posti di lavoro , ci si trova, oltretutto, davanti al quadro drammatico del dovere pagare nuove tasse , diventa insopportabile l’aggiunta del terrore quotidiano che molte società di recupero esercitano .
Nonostante le continue denunce per i metodi vessatori attraverso i quali alcune di queste Società di recupero, come in alcuni casi la Recus Spa e GERI Spa stanno perseguitando i consumatori , l’UNIREC - Unione Nazionale Imprese a tutela del credito, evita di intervenire e non contrasta il modo accanito, arrogante e minaccioso delle telefonate fatte in orari non consentiti nemmeno dal loro codice deontologico seppur vengano utilizzate frasi minacciose nei confronti dei consumatori ancora “presunti” morosi.
 
Queste sono realtà evidenziate dalle moltissime richieste di intervento che ci giungono ai nostri sportelli in diverse Regioni da parte di utenti che hanno subìto e subiscono quotidianamente da parte di dette Società attraverso telefonate poste con tono e metodo persecutorio , metodo oltretutto pubblicizzato nelle presentazioni delle stesse aziende sui loro siti web.
Ma la sorpresa è che nel web , in una moltitudine di blog veniamo a conoscenza che oltre alle telefonate ci sono gli sms e poi le email su numeri e/o caselle di posta di mogli e/o figli con minacce di pignoramenti coatti , di cause penali per truffa e chi più ne ha ne metta…..
 
Bisognerebbe poi accertare come sia possibile che grosse ed importanti Aziende con leggerezza comunichino a Terze Società i dati dei propri clienti e la posizione debitoria. Tralasciano poi la violazione di quanto previsto dal Codice in materia di protezione dei dati personali (D. Lgs 196/2003).
 
Alcuni consumatori che si sono rivolti ad A.E.C.I. hanno segnalato che tali Società di recupero Crediti, una volta informate del fatto che delle pratiche di recupero se ne sarebbe occupata un’Associazione Consumatori, hanno reagito con insulti ed ulteriori minacce alle quali abbiamo deciso come Associazione di Consumatori di rispondere con segnalazioni e denunce all’autorità giudiziaria ipotizzandosi un grave reato di stalking per persecuzioni e minacce.
 
Per questo A.E.C.I. vi invita ad segnalarci ogni abuso da parte di queste Società di recupero del credito in maniera da ripristinare le regole corrette all’interno della nostra società civile e tutelare i nostri diritti e la nostra quiete familiare.
 
(articolo a firma di Leonardo Peruffo Presidente di A.E.C.I.| ASSOCIAZIONE EUROPEA CONSUMATORI INDIPENDENTI)

Nessun commento:

Posta un commento