giovedì 17 gennaio 2013

Redditometro: la Cassazione ci ripensa sull’onere della prova

Di recente, la Cassazione [1] ha affermato la natura di presunzione semplice del redditometro. La Corte è quindi prestato maggiore garanzia al contribuente: ciò infatti significa che gli uffici dovranno fornire idonei riscontri agli strumenti di carattere statistico quando il maggior reddito è stato scovato grazie a tali strumenti stessi.

Finora, va detto, gran parte della giurisprudenza di merito e alcune pronunce della Cassazione avevano ritenuto indiscutibile il risultato derivante dall’applicazione dei coefficienti redditometrici, addossando interamente sul contribuente l’onere di provare il contrario. Cosa questa difficile se non impossibile in quanto, non potendo sindacare gli indici, la difesa del contribuente risulta di fatto menomata.

Per il futuro, dunque, qualcosa forse cambierà. Se l’ufficio continuerà a ritenere indiscutibile il valore risultante dai calcoli, i contenziosi non mancheranno; se, invece, mostrerà più elasticità nell’uso degli strumenti statistici il nuovo redditometro potrà essere utile per contrastare l’evasione e per selezionare le posizioni a rischio meritevoli di approfondimenti.

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Articolo di A.I. – II Sole 24 Ore del 17.01.13 – pag. 7

[1] Cass. sent. n. 23554/2012.

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