lunedì 4 marzo 2013

SE LA BANCA FALLISCE CHI RESTITUISCE TITOLI E SOLDI IN CONTO CORRENTE?

Tempo di crisi: i risparmiatori sono sempre più preoccupati per la sorte dei loro risparmi depositati in banca, complice anche lo scandalo che ha investito Monte dei Paschi di Siena.
Che succede ai conti correnti dei cittadini se l’istituto di credito dovesse, per qualsiasi ragione, fallire?
Dal momento in cui viene dichiarata l’insolvenza finanziaria dell’istituto di credito tutti i conti correnti vengono congelati e nessuno può più prelevare i propri risparmi o operare in alcun modo su di essi.
Tuttavia, per non generare incontrollati timori, è bene sapere che, in caso di fallimento di una banca, nel nostro ordinamento è previsto l’intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che garantisce ad ogni singolo correntista il rimborso di quanto depositato nel proprio conto [1]. Tuttavia questa garanzia è limitata: essa copre, infatti, fino a una somma massima di 103.291 euro.
Pertanto, nel caso di fallimento di una banca, a rimetterci saranno solo quanti detengono un conto con somme superiori a tale soglia, e perciò solo l’importo in eccedenza.
Per esempio, se Mario Rossi ha un conto corrente di 150.000 euro, il Fondo gli restituirà solo 103.291 euro e non il resto.
La tutela del Fondo riguarda anche i correntisti online.
Conti cointestati
In caso di cointestazione del conto, la garanzia opera per ciascuno dei soggetti cointestatari e, quindi, la tutela prevede la restituzione della cifra per un massimo di 103.291 euro ad ognuno dei due correntisti, per un totale di 206.582 euro. Quindi conviene sempre, in caso di conto correnti particolarmente capienti, provvedere a cointestarli a più soggetti.
Titoli, azioni, obbligazioni
Nessun problema, infine, sorge per i depositi di titoli, obbligazioni o azioni, affidati alla banca. Infatti, l’istituto di credito è solo depositario degli stessi, ma non ne è titolare. Pertanto essi verranno restituiti integralmente al correntista.
Garanzia del nuovo acquirente
In ogni caso, è piuttosto raro che il correntista perda l’intero conto corrente. Infatti, in caso di default dell’istituto di credito, quest’ultimo viene spesso riacquisito da un altro istituto di credito o, in alternativa, dallo Stato stesso, andando incontro a un processo di nazionalizzazione definitiva o temporanea. In entrambi i casi il nuovo acquirente (sia esso pubblico o privato) erediterebbe anche tutti gli obblighi verso i clienti della banca e i conti correnti verrebbero restituiti
 
(articolo del 04 marzo 2013 di www.laleggepertutti.it)

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